Confraternita della Maddalena

di Novi Ligure 


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Telefono   0143 76600

Confraternita della Maddalena

di Novi Ligure 

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Aldo Coscia 

STORIA E IMMAGINI

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Aldo Coscia guarda, da un suo osservatorio privato, la realtà che lo circonda, ne vive le inevitabili contraddizioni, esplora il continuo contrasto tra terreno e trascendente con lo scopo evidente di far confluire ogni singolo elemento in una superiore visione sintetica.
La ricerca di risalire all' Universale è, per lui, una costante: dai gelsi secolari della Rombina al Dio Creatore.

Un compito troppo grande per ogni essere umano.
Sgorga, probabilmente da qui la sua personalità problematica, ricca di contraddizioni, costantemente attratta dal Divino ma incapace di rinunciare al fascino dell'umano, come una vela che anela a correre nel vento e non riesce a staccarsi dal molo.
Così lui cerca, nella bellezza, I'idea platonica di Dio e Lo prega e lo chiama a sostegno della sua anima, con la sua penna e con i suoi colori.
Della Confraternita di Santa Maria Maddalena e del Santissimo Crocefisso, di cui per lunghi anni fa parte, lui apprezza, soprattutto, il motto: "Fede e Opere" e non manca mai di precisare: "la Fede non è solo credere in Dio, ma soprattutto credere che Dio crede in noi". 

A prescindere da ogni valutazione artistica e filosofica, l'idea di creare uno spazio destinato all'esposizione dei lavori di Aldo Coscia nasce dal bisogno di sottolineare l'atto di grande generosità ch'egli ha voluto compiere nei confronti della sua Confraternita, costituendola erede di tutte le sue sostanze cosi che meglio potesse perseguire la sua missione di solidarietà e d'amore per il prossimo.
E la Confraternita, grata, vuole oggi dedicargli uno spazio perché anche lui possa veder realizzata al meglio la missione a cui ha dedicato la sua vita, quella cioè di lodare con i suoi colori e i suoi pennelli, il Dio Creatore.


Mario Ristagno
Priore della Confraternita
di Santa Maria Maddalena
e del Santissimo Crocefisso
Novi Ligure, ottobre 2016
 


 


Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella

 

Figura appartata nel panorama artistico italiano del secondo Novecento, Aldo Coscia è stato un pittore per molti versi enigmatico, una personalità controversa e diveniente, pur nella sostanziale immutabilità dei temi trattati, tuti riconducibili alle tipologie del paesaggio e 
della natura morta: le distese della pianura che circonda la Rombina, il "cascinotto" nella campagna della Frascheta tra Novi Ligure e Cassano Spinola, con i gelsi e il Tobbio in lontananza, le "preghiere" - cioè i vasi con fiori "alti e stretti" come i cipressi di Carducci - che - restano il suo più riconoscibile segno.

 

Lo contraddistingue un innato istinto solitario, una rituale rete di relazioni sociali dal desiderio di appartenere al mondo della cultura attraverso l'amicizia con gli artisti e gli intellettuali del territorio: da Franco Contorbia ad Alberto Boschi, da Gigi Podestà a Vito Boggeri, da Dino Molinari a Franco Bagnasco. 
 

Nasce nel 1933 ad Alessandria in un'agiata famiglia novese. Una situazione familiare che lo àncora inizialmente ai luoghi in cui è nato, disincentivando ogni spinta verso una formazione culturale e artistica al di fuori della sua città, nonostante una precoce attitudine alla curiosità e alla ricerca.

 

La sua Essenzialità è ottenuta con un progressivo lavoro di spogliazione e semplificazione, operato su un dato reale e quotidiano proveniente dalla natura. 


Quei toni sono da ricercare nelle sue radici contadine, i colori che impiega provengono dalla terra e dal cielo, mutano con le stagioni, si alterano durante lo scorrere del giorno. 
 

Una gamma cromatica che non muta neppure dopo i ripetuti soggiorni negli Stati Uniti, dove ha occasione di venire a contatto con i maestri dell'espressionismo astratto. 
 

L'attività espositiva, terminata nel 1999 con la mostra al Circolo culturale "G. Bonelli" di Albisola, aveva avuto inizio con la mostra personale del 1969, a Tortona, nel salone dell'Associazione Commercianti con la presentazione di Agostino Remotti che individuava già la scelta di fondo di Aldo Coscia, maturata "..fissando con tratti ben visibili, e concreti, il gran mistero che ha di fronte".

 
Mistero racchiuso nel paesaggio che vede dalla finestra dalla Rombina, il cascinale "trunera", la casa-studio, in cui trascorre gran parte delle giornate, coltivando la terra e dipingendo

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